Nuova Riveduta:

Deuteronomio 9:11

Fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che il SIGNORE mi diede le due tavole di pietra, le tavole del patto.

C.E.I.:

Deuteronomio 9:11

Alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti, il Signore mi diede le due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza.

Nuova Diodati:

Deuteronomio 9:11

E fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che l'Eterno mi diede le due tavole di pietra, le tavole del patto.

Riveduta 2020:

Deuteronomio 9:11

E fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che l'Eterno mi diede le due tavole di pietra, le tavole del patto.

La Parola è Vita:

Deuteronomio 9:11

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Deuteronomio 9:11

E fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che l'Eterno mi dette le due tavole di pietra, le tavole del patto.

Ricciotti:

Deuteronomio 9:11

Passati che furono quaranta giorni ed altrettante notti, il Signore mi dette due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza,

Tintori:

Deuteronomio 9:11

Passati poi quaranta giorni e quaranta notti, il Signore mi diede le due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza,

Martini:

Deuteronomio 9:11

E passati quaranta dì, e altrettante notti mi diede il Signore le due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza.

Diodati:

Deuteronomio 9:11

Avvenne adunque in capo di quaranta giorni, e di quaranta notti, che il Signore mi diede le due Tavole di pietra, le Tavole del Patto;

Commentario abbreviato:

Deuteronomio 9:11

7 Versetti 7-29

Affinché gli Israeliti non abbiano la pretesa di pensare che Dio li abbia portati in Canaan per la loro giustizia, Mosè mostra quale miracolo di misericordia sia stato il fatto che non siano stati distrutti nel deserto. È bene che ricordiamo spesso contro noi stessi, con dolore e vergogna, i nostri precedenti peccati, per vedere quanto siamo debitori della grazia gratuita e per riconoscere umilmente che non abbiamo mai meritato altro che l'ira e la maledizione da parte di Dio. Perché la nostra propensione all'orgoglio è così forte che si insinua con un pretesto o un altro. Siamo pronti a credere che la nostra giustizia ci abbia procurato il favore speciale del Signore, anche se in realtà la nostra malvagità è più evidente della nostra debolezza. Ma quando la storia segreta della vita di ogni uomo sarà portata alla luce nel giorno del giudizio, tutto il mondo sarà provato colpevole davanti a Dio. Al momento, uno supplica per noi davanti al seggio della misericordia, che non solo ha digiunato, ma è morto sulla croce per i nostri peccati; attraverso di lui possiamo avvicinarci, pur essendo peccatori autocondannati, e implorare la misericordia immeritata e la vita eterna, come dono di Dio in Lui. Riferiamo tutta la vittoria, tutta la gloria e tutta la lode a Colui che solo porta la salvezza.

Riferimenti incrociati:

Deuteronomio 9:11

De 9:9; Nu 10:33; Eb 8:6-10; 9:4

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